È interessante osservare come alcune questioni presenti nel lavoro di Ascari riaffiorino a distanza di anni, quasi a riprendere il filo di un discorso che non si interrompe, ma come una vena sotterranea riemerge assumendo forme ogni volta diverse. É ciò che accade nel ciclo Corpi celesti, che comprende una serie di opere su carta del 2006 e un’Installazione del 2012. Il ciclo Corpi celesti nasce da una questione – la forza che tiene assieme le cose o le respinge – che è il nucleo concettuale di molti altri lavori dell’artista.
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Una questione che rimane aperta, assume ogni volta configurazioni diverse, ogni volta può essere reinterpretata in relazione al linguaggio e ai diversi materiali adottati. Nelle opere su carta, realizzate a nerofumo o curcuma, una forza centrifuga invisibile sottrae peso ai corpi che vagano nello spazio vuoto del foglio. Ancora una volta, il vuoto è uno spazio latente reso “attivo” da ciò che lo attraversa, è fattore generativo sia sul piano temporale che spaziale.[/read]
Corpi Celesti. Curcuma su carta, 9 fogli 35×50 cm cad., 2006-2012 [DG0028 a-i]