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Omphalos I
Attorno all’idea di centro come origine, luogo da cui dipartono infinite direzioni, o come fuga verso un punto infinitesimale, ruotano la scultura in ferro Omphalos, una serie di disegni a inchiostro con il medesimo titolo e La freccia che colpisce il bersaglio vola per sempre, scultura in terracotta bianca i cui quattro elementi sono a loro volta costituiti da una serie di sottoelementi concentrici digradanti verso l’interno a formare una sorta di vortice visivo. [read] Omphalos è un termine appartenente ai greco antico che vuoi dire “ombelico”, ma anche “cordone ombelicale”, “centro della Terra”. L’omphalos è il centro del corpo umano, ma è anche, significativamente, una cicatrice che testimonia del momento in cui siamo stati separati dal corpo materno che ci ha ospitati e generati; esso è la traccia tangibile di una separazione, ma anche della conquista di una vita autonoma. li richiamo ai molti significati di questa parola è presente in due sculture, una in ferro e una in grafite, e nei disegni a esse correlati. Nelle sculture il movimento di espansione che si diparte dal centro trova, necessariamente, un suo limite nei confini dell’oggetto, mentre nei disegni le linee che si irradiano dal centro suggeriscono un movimento tendenzialmente infinito. Anche in questi lavori non è tanto il “naturale”, il vivente che viene rappresentato. Come sostiene l’artista in un suo scritto, si tratta piuttosto di “fare come la natura, come è tipico del processo aichemico. L’alchimista è colui che si propone non di ri-produrre in laboratorio un fenomeno naturale, ma di produrre processi di trasmutazione secondo i modi della natura, sintonizzandosi anima e corpo con il suo modo di procedere”.[/read]
Omphalos. Inchiostro su carta, 2 fogli 66×102 cm cad., 2006/2007 [D0042]
Omphalos. Inchiostro su carta, 3 fogli 66×102 cm cad., 2006/2007 [D0039]
Omphalos. Inchiostro su carta, 2 fogli 66×102 cm cad., 2006/2007 [D0040]