2000 Qualcosa le manca

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00

Qualcosa
Le Manca

Il tema della dialettica tra finito e infinito, è centrale in un ciclo di opere che si collocano tra la fine degli anni ’90 e gli inizi del nuovo millennio: si tratta di una serie di grandi lavori su carta contrassegnati tutti da un medesimo, significativo titolo, Qualcosa le manca, presentati per la prima volta in una personale dell’artista presso il Museo di Waiblingen, in Germania, nel 2000. Qui il segno ottenuto col nerofumo su grandi fogli di carta dà origine a delle forme organiche che si dispongono lungo traiettorie curvilinee attraversando lo spazio vuoto dei fogli, disposti in registri sia verticali sia orizzontali.
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Il vuoto in cui questi elementi figurali s’iscrivono non è “negativo”: è uno spazio latente reso ”attivo” dal segno denso che lo attraversa e lo definisce; come l’intervallo tra due suoni è un fattore generativo sia sul piano temporale che spaziale. Gli elementi figurali sembrano svilupparsi sulla spinta di un’inarrestabile autogenerazione che la singola opera non riesce a contenere tanto che essa prosegue nell’opera successiva in un movimento tendenzialmente infinito. All’origine di tale spinta generativa sembra esserci un desiderio che non trova appagamento, dunque infinito come il sentimento d’insufficienza, di mancanza che ad esso si accompagna. L’opera si dà pertanto come un frammento di un tutto che non è attingibile, che tendenzialmente va oltre i limiti spazio-temporali
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Qualcosa Le Manca. Polittico, nerofumo su carta giallina, 300×200 cm, 1998 [D0009]

Qualcosa Le Manca. Fotografia, ritratto di Ferruccio Ascari, 1998 [FT0038c]

Qualcosa Le Manca. Polittico, nerofumo su carta giallina, 20 fogli 50×70 cm cad., 1998 [D0019a-v]

Qualcosa Le Manca. Polittico, nerofumo su carta giallina, 8 fogli 75×50 cm cad., 1998 [D0017a-h]

Qualcosa Le Manca. Dettaglio, 1998 [D0017a-h]

Qualcosa Le Manca. Polittico, nerofumo su carta giallina, 280×200 cm, 1998 [D0006]

 


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