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Abbadia Ardenga
Vayu
A partire dalla metà degli anni ’90 Ferruccio Ascari da inizio ad un intero ciclo di opere (Cinque Stanze Sensibili Progetto 1995, Prithvi 1995, Apas 1996, Agni 1997, Abbadia Ardenga Prithvi, Abbadia Ardenga Apas, Abbadia Ardenga Agni, Abbadia Ardenga Vayu, Abbadia Ardenga Akasha 1999, Vayu 2002, Akasha 2002, Cinque Stanze Sensibili Scultura 2012) che al di la dei diversi formati sono accomunate da un unico orizzonte di pensiero: quello della Filosofia Sāṃkhya che è innanzi tutto una cosmologia, e della disciplina dello Yoga ad essa collegata di cui l’artista è seguace. Il Sāṃkhya concepisce l’universo come costituito da cinque elementi fondamentali, i Tattwa: Akasha è l’elemento Etere, Vayu è l’elemento Aria, Agni è l’elemento Fuoco, Apas è l’elemento Acqua, Prithvi è l’elemento Terra. In Toscana nell’ambito di un seminario di “Arte e Yoga” da lui condotto nell’abbazia di Abbadia Ardenga, insieme con i suoi allievi, Ferruccio Ascari concepisce una serie di installazioni a partire dal tema dei Tattwa: qui la pratica artistica faceva parte della pratica yogica e rappresentava all’interno della giornata il momento dedicato alla meditazione.
Vayu, installazione ambientale, carta e canne arundo donex, dimensioni variabili, 1999.
Vayu, pigmento su terreno, dimensioni variabili, 1999.