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Cratere
Come molte altre opere di questo periodo Cratere fa parte di un ciclo di lavori in cui l’unità dell’opera tende a frantumarsi, ad aprirsi da tutti i lati, a farsi improbabile e problematica. Essa è “presenza” che si serve di tutti i giacimenti sparsi, ignoti, fluttuanti; profondità che è designata come materialità dal nome degli elementi che vengono come liberati e innalzati nella loro essenza;
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A differenza dell’oggetto che scompare nel suo uso, rinvia al suo valore utile, l’opera annuncia ciò che è, ciò di cui è fatta. L’alabastro, il ferro, il legno, il vetro, la luce divenuta colore nella pittura, rendono visibile e presente la loro natura e la loro materia; l’elementare si illumina e quando l’opera “avviene” il fondo è come presente, come attratto verso il giorno: la notte degli elementi procede verso la luce
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